La Primavera di Welfcare ha visto la proposta e la realizzazione di un laboratorio per ragazzi dedicato al tema dell’uso dei social media, del cyberbullismo e del riconoscimento della propria identità troppo spesso plasmata dagli stessi social network: IComm.
Il laboratorio organizzato presso il Polo di San Bonifacio è stato realizzato nell’ottica di sensibilizzare i più giovani circa i rischi che si celano dietro ad un uso scorretto dei social media, cercando di prevenire i fenomeni del cyberbullismo e di valorizzare l’identità degli stessi ragazzi.
Abbiamo chiesto alla nostra Welfare Community Manager di raccontarci i punti salienti di questo percorso, partendo da dove è nata l’idea.
“L’idea è nata all’interno del Polo di S. Bonifacio,” ci racconta Antonella “dove esaminando i bisogni dei giovani e le difficoltà di conciliazione cui vanno incontro i genitori è nata la proposta da parte di un giornalista che collabora con il polo, Matteo Dani, di dare vita ad un laboratorio di comunicazione digitale e videomaking per giovanissimi (12/14 anni) che li impegnasse nel “dopo-compiti” in modo costruttivo ma molto divertente.”
Lo scopo del laboratorio è stato quello di favorire una adeguata consapevolezza nei ragazzi relativamente all’uso dei social e del mondo di Internet in generale, riconducendoli anche ad una consapevolezza della loro identità.
Il Polo Welfcare, infatti è un luogo di dialogo e scambio di idee ed informazioni, un contenitore di proposte in cui dar spazio anche alla creatività di chi lo frequenta, sperimentando forme nuove di aggregazione.
Il percorso è stato condotto da Matteo Dani con il supporto di Michele Comerlati, videomaker e Simona Vignato, psicologa, ed è stato realizzato sposando appieno gli obiettivi di progetto Wefcar: si è infatti voluto realizzare il laboratorio presso la Sala civica di Praissola, a S. Bonifacio, rispondendo così, non solo ad un bisogno educativo dei giovani ma anche ad un bisogno di riqualificazione del quartiere e di riattivazione di uno spazio poco utilizzato e valorizzato. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione con la Cooperativa Il Ponte che gestisce la sala civica.
Gli incontri sono stati 10, 5 pratici e 5 teorici con una particolare attenzione allo scambio e confronto di idee.
I ragazzi hanno avuto modo di esprimersi liberamente sperimentando relazioni positive tra di loro e confrontandosi con docenti che stavano “accanto” a loro, accompagnandoli verso una più armonica comprensione del mondo del web. Molto spazio è stato lasciato anche “all’ascolto” dei ragazzi allo scopo di conoscere il loro modo di percepire la propria presenza sul web e sui social.
Le tematiche affrontate sono state diverse, spaziando dall’approfondimento del concetto di identità, cos’è e come cambia nel tempo, differenza tra identità reale e identità sul web, al cyberbullismo e i rischi dei social media/youtube e il web in generale, è stato affrontato il tema delle Fake news e bufale, spiegando come riconoscere le notizie vere da quelle false e loro significati.
L’ultimo incontro è stato particolarmente significativo poiché si è svolto presso il Polo con il responsabile Gabriele Destrini e la Welfare Community Manager Antonella Costantino, alla presenza delle famiglie dei ragazzi che hanno avuto modo di mostrare con soddisfazione il prodotto del loro lavoro. “È stato un momento di confronto intergenerazionale e il feedback ricevuto dalle famiglie e dai ragazzi è stato positivo. ”
Gli stessi partecipanti hanno proposto argomenti da inserire nel prossimo laboratorio Icomm ed hanno dato suggerimenti utili anche a livello organizzativo per favorire la conciliazione vita- lavoro delle loro famiglie.
Antonella ci racconta: “Questo aspetto di partecipazione attiva durante l’incontro conclusivo è stato molto significativo ed ha confermato l’importanza di percorsi condivisi tra giovani e le loro famiglie, sostenuti da esperti in un luogo, il polo Welfcare, in cui tutti si sentano parte di una comunità che ha come obiettivo il benessere comune.”
I ragazzi hanno bisogno certamente di una bussola per orientarsi nell’uso dei social ma hanno bisogno anche di essere accompagnati dall’adulto con un atteggiamento di maggiore fiducia nelle loro risorse; allo stesso modo i genitori hanno bisogno di spazi di condivisione delle loro paure e di scambi di informazioni, poiché come gli stessi genitori affermano: ”è difficile essere genitori”!
Certamente un ringraziamento va sia ai genitori che hanno creduto in questo esperimento originale per i giovanissimi, fascia sempre difficile da coinvolgere, sia ai ragazzi che si sono lasciati attrarre da questa esperienza diventando anche buoni amici.
Un grazie speciale ai docenti che hanno saputo non solo trasferire contenuti importanti ma essere buoni “compagni di avventura “ per questi ragazzi!
Questo percorso in grado di combinare bisogno educativo con il bisogno di conciliazione di alcuni genitori ha permesso di raggiungere diversi obiettivi:
- Favorire i processi di consapevolezza nei giovanissimi nell’uso del web
- Offrire un’attività di conciliazione vita-lavoro per le famiglie che hanno potuto lasciare i propri figli in un luogo sicuro in cui apprendere nuove tematiche e sviluppare altre abilità
- Riqualificare un quartiere rivalorizzando la Sala Civica in esso presente.
- Creare nuove sinergie tra realtà diverse del territorio (Comune di S. Bonifacio e Cooperativa Il Ponte)
- Ideare un modello innovativo e ricreabile in altri contesti.