E’ stato un incontro informale, quello che si è svolto a Dossobuono Venerdì 18 maggio 2018 nel salone Don Bosco: una chiacchierata, dove raccontare il progetto Welf-Care, spiegare l’idea che lo sorregge, gli Enti che lo sostengono, le cooperative che lo rendono reali e le persone che lo animano e lo animeranno da oggi in poi.
Un modo semplice per raccontare che le difficoltà di un territorio si possono superare solo attraverso la collaborazione, “il fare rete” come elemento fondamentale per un futuro che crea opportunità a partire dai bisogni delle persone.
Si, perchè alle spalle del progetto Welf-care non c’è la mera offerta di servizi alla persona, ma un’idea di fare squadra con le attività già presenti sul territorio per agevolare la fruizione dei servizi in essere o per proporne di nuovi, attraverso la messa in campo di attori già in grado di mettere spazi e personale a disposizione.
Lo hanno spiegato con il sorriso sulle labbra i promotori del progetto Welf-Care:
- la coordinatrice Chiara Bebber (Sol.co Verona)
- il direttore della Fondazione Piccola Fraternità Stefano Manara, realtà di riferimento per il polo di Villafranca/Dossobuono
- la Welfare Community Manager Lucia Cometti, responsabile delle attività di mediazione e progettazione tra il territorio e gli enti coinvolti. (sarà lei ila persona di riferimento per il polo territoriale di Dossubuono)
Lo hanno sostenuto con trasporto i rappresentanti delle Associazioni e degli istituti scolastici limitrofi.
L’entusiasmo è stato tangibile come sempre quando ci si avventura verso progetti di tale portata:
“ma la sfida più grande sarà quella di stimolare, valorizzare ciò che le persone vogliono fare e mettere in comune, creare opportunità di collaborazione che possano conciliare vita, famiglia e lavoro. Concretamente.” (Chiara Bebber)
L’interesse e l’attenzione del pubblico ha confermato che questa è la strada da seguire, e ha già aperto la possibilità di nuove collaborazioni e scambi già dalle prossime settimane.