La Primavera 2019 è stata contrassegnata da una serie di incontri ed iniziative dedicate alla dipendenza più diffusa oggi tra i giovani, ovvero la dipendenza “digitale”.
Moltissimi infatti sono i giovani che non solo trascorrono moltissimo tempo sui social network, dando quasi maggiore importanza alle relazioni mediate da uno smartphone o da un PC rispetto alle relazioni personali, ma sono in tanti anche a non conoscere e sottovalutare i rischi che un uso eccessivo di questi strumenti comporta.
Per questi motivi Welfcare si è attivato nella progettazione di diverse iniziative per contrastare questo fenomeno in diversi poli, tra cui l’organizzazione di incontri in collaborazione con gli Istituti Comprensivi, di un evento che ha visto come ospite Don Mazzi e l’organizzazione di un corso, IComm, dedicato al corretto uso dei social network.
Oggi vi parleremo di un incontro che si è svolto giovedì 4 aprile presso l’Istituto Comprensivo 02 Saval-Parona un incontro a tema sulle dipendenze che ha visto la partecipazione delle classi di seconda media dei due plessi delle Scuole Pertini e della Scuola Secondaria di Primo Grado di Parona.
L’incontro, proposto dalle Welfare Community Manager del Polo di Parona e del Saval, realizzato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo e il Comitato Genitori, è stato condotto dal Dottor Valter Drusetta specialista sul tema delle dipendenze e referente per le province di Mantova e Cremona dell’ASL Regione Lombardia (ATS Val Padana).
L’incontro ha coinvolto tre classi di seconda, 74 alunni al Saval e quattro classi, sempre di seconda, 97 alunni a Parona, per un totale di 171 ragazzi, ed è stato fortemente voluto dalle insegnanti delle scuole coinvolte e dal comitato genitori dell’Istituto comprensivo 02.
Il tema trattato, di forte attualità specialmente nel mondo giovanile, è stato il frutto di una riflessione condivisa sull’importanza di sostenere le famiglie, e di fornire loro strumenti educativi e conoscenze che consentano di gestire in modo più costruttivo il dialogo con i propri figli, fornendo anche spunti di riflessione e di approfondimento di tematiche come le dipendenze digitali e da sostanze.
L’intervento del Dott. Drusetta nelle scuole ha sensibilizzato i giovani circa le diverse dipendenze presenti al giorno d’oggi, che vanno dalle dipendenze da sostanze, come droga, sigarette, alcol, cibo ma spaziano anche alle dipendenze da gioco d’azzardo, da tecnologie e da tutto ciò che fornisce una sorta di piacere estemporaneo.
I ragazzi hanno partecipato con interesse alle simulazioni e ai giochi che il Dott. Drusetta ha proposto loro per avvicinarli e coinvolgerli attivamente nella trattazione del tema. La metodologia attuata dal dott. Drusetta si rifà al Life Skills Training (LST) program, un programma educativo dimostratosi in grado di ridurre a lungo termine il rischio di uso di alcol, tabacco, droghe e comportamenti violenti attraverso l’incremento delle abilità personali e sociali, indicato proprio per i ragazzi in pre-adolescenza (11-14 anni) studenti della scuola secondaria di primo grado.
Proprio il potenziamento di alcune abilità sociali è stato al centro dell’intervento del dottore: i giochi proposti ai ragazzi hanno avuto come focus un lavoro sull’autoefficacia (convinzione di poter organizzare efficacemente una serie di azioni necessarie per fronteggiare nuove situazioni, prove e sfide), sull’autoconsapevolezza (aumentare la conoscenza di se stessi), e sulla concentrazione e l’autocontrollo.
L’entusiasmo dei ragazzi che hanno partecipato all’incontro e il positivo rimando avuto dalle insegnanti coinvolte nell’iniziativa hanno dimostrato l’importanza di questo lavoro, necessario e utile alla fascia di ragazzi in preadolescenza, nell’ottica di un rafforzamento di comportamenti positivi e prosociali funzionali al benessere della comunità.
Scoprite le altre iniziative Welfcare legate al tema delle dipendenze, leggendo l’articolo relativo il percorso IComm e l’evento che ha visto nostro ospite Don Mazzi, che ha condotto un intervento sulle dipendenze digitali e non, raccontando di molte esperienze personali con i giovanissimi con fragilità